Le palme sono piante sempreverdi originarie dei climi tropicali e subtropicali dove possono far parte della vegetazione spontanea; sono poi allevate in altre parte del mondo per i suoi frutti, i più comuni datteri e cocco, e frequentemente usate come piante ornamentali nei giardini europei compresa l’Italia. Ne esistono più di 2500 specie e raggiungono in media i 25 metri di altezza ad eccezione di alcune varietà che invece sviluppano poco più in alto del livello del suolo. Conoscendo la sua provenienza è chiaro che non sono molto idonee a temperature basse anche se alcune specie riescono a sopportare, se pur con qualche difficoltà, le gelate nelle stagioni più rigide. Quelle che non vivono nel suo habitat naturale sono più vulnerabili e vittime di numerosi attacchi da parte di parassiti e insetti, come ad esempio il più attualmente noto Punteruolo Rosso. Per quanto riguarda le sollecitazioni esterne, come per esempio il vento, sono senza dubbio tra le specie più resistenti, il loro tronco è molto flessibile e le rende difficilissime da spezzare o sradicare. A seguito di traumi meccanici esterni, alcune, formano una sorta di metallo naturale come reazione. Questo tipo di pianta si differenzia dagli alberi in quanto non ha accrescimento secondario, non sviluppano quindi ramificazioni e le foglie sviluppano direttamente sul tronco, salvo pochissime eccezioni; e con la trasformazione dei tessuti interni non sviluppano legno, il tronco è formato dalla somma dei “tubicini” che trasportano sostanze dal terreno fino alle foglie.
COME POTARLE
Le foglie sono la chiave dell’accrescimento della palma; Sono loro che costruiscono il tronco nella parte superiore e producono radici nella parte inferiore. La foglia può nascere solo dal punto centrale sulla sommità della pianta e fa sviluppare il tronco solamente una volta che ha completato il suo ciclo, ovvero quando muore; Compie quindi un movimento a 180°, nasce in verticale verso l’alto, si distende in orizzontale nel massimo della sua vita vegetativa, per poi richiudersi e seccare in verticale verso il basso lungo il tronco. Durante questo processo il tronco cresce di un poco e si creano nuove radici che vanno a sovrapporsi a quelle esistenti. Le foglie vanno rimosse solamente a ciclo ultimato, ovvero solamente quando sono completamente secche; Togliere le foglie ancora verdi significa interrompere il processo di costruzione del fusto creando quindi un punto debole. (E’ come in una pila di costruzioni, ogni volta che una foglia conclude il suo ciclo aggiungiamo un mattonino delle stesse dimensioni per creare una colonna tutta uguale, se la foglia non completa il suo ciclo verrà aggiunto un mattonino più piccolo, e continuando ad alzare la colonna quel mattoncino risulterà l’elemento di debolezza). Iperpotare una Palma lasciando quindi solo le foglie più alte equivale più o meno a capitozzare un albero. In natura queste piante tengono le foglie secche ancora attaccate lungo il fusto come protezione, è chiaro però che in ambiente urbano non sempre è possibile rispettare questa procedura per ovvie ragioni di sicurezza; Le foglie secche andranno dunque tolte facendo attenzione a lasciare tutte le altre che invece sono ancora verdi e che ancora hanno un utilità per la pianta.